giovedì 28 marzo 2024

RECENSIONE | "Il mistero del dipinto scomparso" di Iacopo Cellini [BookTour]

Dal 26 marzo potrete trovare in libreria “Il mistero del dipinto scomparso”, un giallo enigma che porta la firma di Iacopo Cellini, autore del bestseller “Il gioco di Andromeda” e “L’enigma dello Zodiaco”, tutti editi da Newton Compton.

STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 7
Il mistero del dipinto scomparso
Iacopo Cellini

Editore: Newton Compton
Pagine: 192
Prezzo: € 3,90
Sinossi

Sperduto tra i borghi dell’Umbria, isolato in cima a una collina, si trova il castello della nobile casata dei Montefalco: un’imponente costruzione tardomedievale perennemente avvolta dalla nebbia. Al suo interno è custodito un quadro che è da generazioni oggetto di discordia: un’antica tradizione familiare, infatti, vuole che esso non debba mai lasciare il castello e che chiunque ne sia il possessore diventi anche il padrone della rocca. Il vecchio Guido Montefalco, l’attuale proprietario, è ormai in fin di vita, e l’erede designato dovrebbe essere Filippo, il maggiore dei suoi tre nipoti. Ma una sera d’estate il giovane Leandro, figlio di Filippo, scopre che qualcuno sta tramando per rubare il dipinto. I sospettati sono molti, ma il colpevole è uno solo. Il ragazzo è intenzionato a smascherarlo e impedirgli di portare a termine il suo diabolico piano. Ma per riuscirci dovrà spingersi nelle zone più inaccessibili del castello, raccogliere indizi e superare molte prove ed enigmi… Siete pronti ad aiutarlo?



“Il mistero del dipinto scomparso” è una storia ambientata nel 1994 e lo si può considerare come il prequel di un romanzo più corposo che uscirà quest’estate. Gli enigmi sono i personaggi principali di questa avventura che si svolge nel castello Montefalco e per scoprire il colpevole sarà necessario risolverli raccogliendo i vari indizi sparsi per il romanzo.

La storia si compone di due parti. Nella prima parte faremo la conoscenza di un borgo dell’Umbria, isolato in cima a una collina. Qui si trova il castello della nobile casata dei Montefalco, un0imponente costruzione tardo medievale sempre avvolta dalla nebbia. Al suo interno è custodito un quadro che è da generazioni oggetto di discordia. La tradizione vuole che il quadro non debba mai lasciare il castello e che chiunque ne sia il possessore diventi anche il padrone della rocca. Il vecchio Guido Montefalco, l’attuale proprietario, è ormai in fin di vita, e l’erede designato dovrebbe essere Filippo, il maggiore dei suoi tre nipoti. Ma una sera d’estate il giovane Leandro, figlio di Filippo, scopre che qualcuno sta tramando per rubare il dipinto ed è intenzionato a smascherarlo. Ma se i sospettati sono molti, il colpevole è uno solo. Un piano diabolico sta per essere messo in atto. Leandro dovrà affrontare molte prove, raccogliere indizi, risolvere enigmi ed esplorare le zone più inaccessibili del castello.

La seconda parte è tutta dedicata alla soluzione del mistero e qui entra in scena il lettore che viene chiamato a interagire direttamente con le indagini. Con “Il mistero del dipinto scomparso” potrete dare libero sfogo all’investigatore che è in voi. Io mi sono divertita molto a esplorare le stanze del castello, scegliendo l’ordine in cui leggere i capitoli e raccogliendo i vari indizi. Al centro del mistero si erge il grande dipinto “Il castello della nebbia” che raffigura il maniero dei Montefalco avvolto dalla nebbia ma attenzione… il quadro nasconde un segreto. Leandro e Isabella, sua cugina, sono gli “investigatori cartacei”. Isabella è la mente, si trova a suo agio nella grande biblioteca del maniero, Leandro è il braccio, si trova più a suo agio nell’azione, nella ricerca pratica degli indizi. Nella ricerca i ragazzi dovranno decifrare simboli, rispolverare il loro latino e muoversi con estrema cautela perché i pericoli sono ovunque.

La storia scorre veloce, è tutta indagine e divertimento. Cellini trasforma una storia in gioco e ci invita a esplorare, ad osservare tutto con attenzione per riuscire ad incastrare il colpevole. Quindi se ami investigare mettiti alla prova, sfodera le tue abilità e aiuta Leandro e Isabella a risolvere il mistero.




mercoledì 27 marzo 2024

BLOGTOUR | "La collana" di Matt Witten | I5 moviti per leggere il romanzo

Dal 26 marzo in libreria una nuova appassionante uscita Darkside per Fazi: “La collana” di Matt Witten. Si tratta di un thriller mozzafiato, ambientato nella provincia americana. È la storia di un dubbio. È un viaggio nella memoria, nelle tortuosità di un passato fatto di luci e ombre. Di cose non dette. Di cose non viste. Un agghiacciante sospetto che si insinua nella mente della protagonista. “La collana” è la corsa contro il tempo di una madre alla ricerca della verità, è il suo viaggio disperato verso il braccio della morte per evitare un secondo omicidio. Ecco quindi i miei 5 buoni motivi per leggere il romanzo.




La collana
Matt Witten

Editore: Fazi
Pagine: 324
Prezzo: € 18,50
Sinossi
La vita di Susan Lentigo, cameriera cinquantenne di provincia, si è fermata il giorno in cui sua figlia Amy, di soli sette anni, è stata rapita all’uscita di scuola e brutalmente uccisa in un bosco del Vermont. Sono passati ormai vent’anni ed è finalmente giunta l’ora della resa dei conti: dallo Stato di New York, Susan intraprende un viaggio verso il North Dakota per assistere all’esecuzione dell’assassino. Durante il lungo tragitto, però, mentre la donna riflette sulla morte della figlia, affiorano alla sua mente nuovi, scioccanti dettagli e la vicenda comincia ad assumere contorni diversi: Susan inizia a sospettare che il presunto colpevole sia in realtà innocente e che il mostro che ha ucciso Amy sia ancora libero. Non ha tempo da perdere, deve mettere insieme i pezzi mancanti dell’omicidio, costi quel che costi. Ad affiancarla nell’impresa, due improbabili alleati: un’adolescente cinica e ribelle e il poliziotto in pensione che ha condotto le indagini vent’anni prima. Ma le lancette dell’orologio avanzano inesorabili. Riuscirà a scoprire la verità prima che sia troppo tardi?



I 5 motivi per leggere il romanzo

1. Perchè la trama è appassionante, intrigante, sorprendente. È il viaggio di una madre che, dopo vent’anni, è ancora alla ricerca della verità. La vita di Susan Lentigo, cameriera cinquantenne di provincia, si è fermata il giorno in cui sua figlia Amy, di soli sette anni, è stata rapita all’uscita di scuola e brutalmente uccisa in un bosco del Vermont. Sono passati ormai vent’anni ed è finalmente giunta l’ora della resa dei conti: dallo Stato di New York, Susan intraprende un viaggio verso il North Dakota per assistere all’esecuzione dell’assassino. Durante il viaggio Susan sarà oggetto di mille disavventure e imprevisti. I chilometri da percorrere sono molti e la donna troverà il coraggio per dar voce a questi sospetti che l’hanno sempre tormentata. Scioccanti dettagli riaffiorano dalla sua memoria e forse il Mostro potrebbe essere innocente mentre il vero assassino che ha ucciso Amy è ancora libero. La collana di perline che Amy aveva al collo quando è stata uccisa sarà la chiave per risolvere questo intrigato crimine. Ad aiutare Susan ci saranno un’adolescente cinica e ribelle e il poliziotto in pensione che aveva condotto le indagini.

2. Perchè la trama affonda le sue radici in un fatto di cronaca realmente accaduto. Matt Witten aveva letto un articolo sul “Post-Star” di Glens Falls, in cui si raccontava di una donna di una cittadina nella parte settentrionale dello Stato di New York, che aveva bisogno di soldi per organizzare il viaggio per assistere all’esecuzione dell’uomo reo di aver violentato e ucciso la sua giovane figlia. La donna aveva organizzato una raccolta fondi in un bar del posto. L’autore fu colpito non solo dalla morte tragica ma anche dalle gravi difficoltà economiche della donna. Lo spunto per scrivere il romanzo “La collana” è proprio in questo doloroso evento. Dopo la stesura del romanzo, l’autore viene a conoscenza di un fatto ancora più sorprendente: in Idaho una donna di nome Carol Dodge ha continuato per anni a indagare per scoprire il vero assassino che aveva violentato e ucciso sua figlia, sforzi premiati con l’arresto del colpevole. La vita imita l’arte.

3. Perchè “La collana” non è solo la storia di una vicenda drammatica ma è anche una storia che parla della vita alle pendici dei monti Adirondack. Questa zona nell’entroterra impervio dello Stato di New York non è certamente un Eden. Vive una situazione difficile a causa della chiusura delle fabbriche e il turismo non è stato sufficiente a mantener viva l’economia del luogo. Eppure i suoi abitanti non si sono rassegnati ma reagiscono continuando a metter su famiglia e lavorando per un futuro migliore. Sono persone semplici, dal gran cuore, si divertono con poco: qualche birra, hamburger ben cotti, vecchie melodie country sulle quali ballare.

4. Perché in questa crociata per la giustizia si muovono personaggi complessi. Sono ambigui ma hanno una fisionomia ben precisa. Susan è una madre devastata dal dolore e perseguitata dalla sfortuna. L’angoscia e la sua insicurezza sono palpabili. Per lei tutto si è fermato il giorno dell’uccisione della sua piccola Amy. Per vent’anni ha vissuto nel limbo dell’attesa dell’esecuzione. Ora cerca la verità, qualunque essa sia, qualunque sia il prezzo da pagare. Danny, marito di Susan e padre di Amy, è riuscito a rifarsi una vita. Vive in un’altra città insieme ad una nuova moglie e due figli. Kyra, la ragazza ribelle, l’agente in pensione Robert Pappas, il barista Mike, rappresentano un’umanità pronta a tendere una mano per aiutare chi è in difficoltà. Tutti i personaggi interpretano alla perfezione il proprio ruolo in un crescendo di tensione e sospetto. Ci inducono a esplorare rapporti umani che avremmo preferito non vedere. Al loro cospetto le certezze si riducono in frammenti che a tratti lacerano la pelle, ti fanno percepire il dolore della perdita, ti fanno intravedere l’orlo del baratro. Il tempo sembra essersi alleato con il male e scorre senza tregua condannando, forse, un innocente.

5. Perchè se amate la serie televisiva Dr House – Medical Division, se vi intriga Law & Order e vi affascina Supernatural, sappiate che è stato Matt Witten a scriverle e le sue sceneggiature sono state nominate per un Emmy e due Edgard Award.  “La collana” è stato tradotto in sette lingue e i diritti cinematografici del romanzo sono stati opzionati da Appian Way, la casa di produzione di Leonardo DiCaprio.

“La collana” è un thriller abilmente narrato in cui si nasconde un feroce assassino. Molti i sospettati, gli elementi si incastrano perfettamente grazie anche al calore e all’umanità di alcuni personaggi. Susan Lentigo riuscirà a ottenere giustizia per sua figlia? Non vi resta che leggere il romanzo per scoprirlo.



giovedì 7 marzo 2024

RECENSIONE | "Il castello delle congiure" di Davide Cossu [Review Party]

Dopo il successo ottenuto con “Il quinto sigillo”, vincitore del premio Selezione Bancarella 2023, Davide Cossu torna il libreria con “Il castello delle congiure”. Entrambi pubblicati da Newton Compton i romanzi hanno come protagonista Leon Battista Alberti, coadiuvato nelle indagini dal raffinato e dotto teologo Tommaso Parentucelli. Questa volta la coppia di investigatori dovrà far luce su un delitto dal movente oscuro che riporta alla luce antichi segreti della famiglia d’Este.


STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7
Il castello delle congiure
Davide Cossu

Editore: Newton Compton
Pagine: 224
Prezzo: € 9.90
Sinossi

Ferrara, autunno 1442. Leon Battista Alberti è invitato a corte per partecipare, in qualità di giudice, a un concorso indetto dal marchese Leonello d’Este: al vincitore sarà commissionato un monumento in onore del suo defunto padre, Niccolò III. Nel frattempo, approfittando dell’antica amicizia che li lega, il marchese incarica Leon Battista di indagare su un fatto spinoso che sta turbando la città: la giovane Laura Pendaglia, erede del cittadino più ricco di Ferrara e promessa sposa di Folco Bonacossi, ha deciso di rinunciare alle nozze e rifugiarsi in convento per farsi monaca. Mentre Leon Battista cerca di orientarsi tra giochi di potere e trame ordite dalle famiglie dei mancati sposi, il giovane Folco muore in circostanze che rimandano alle pagine dei romanzi d’amor cortese. Con l’aiuto dei suoi fidati compagni, il dotto Parentucelli e l’avventuriero de’ Conti, e di Margherita, un’audace e bellissima nobildonna, l’Alberti, in una giostra di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate, tenta di far chiarezza sulla scia di sangue che macchia la corte di Ferrara. Una traccia che conduce a una tragedia confinata nel passato oscuro degli Este, la cui ombra minaccia il potere di Leonello e la sorte stessa del suo casato.





S’aspettavano di celebrare un matrimonio, ma temo che dovranno accontentarsi di un funerale.

Ferrara, autunno 1442. Leon Battista Alberti è invitato a corte per partecipare, in qualità di giudice, a un concorso indetto dal marchese Leonello d’Este: al vincitore sarà commissionato un monumento in onore del suo defunto padre, Niccolò III. Nel frattempo il marchese incarica Leon Battista di indagare su un fatto spinoso che sta turbando la città: la giovane Laura Pendaglia, erede del cittadino più ricco di Ferrara e promessa sposa di Folco Bonacossi, ha deciso di rinunciare alle nozze e rifugiarsi in convento per farsi monaca. Leon Battista, con l’aiuto dei suoi fidati compagni, il dotto Parentucelli e l’avventuriero de’ Conti, tenterà di far chiarezza in una spirale di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate. Una lunga scia di sangue, il giovane Folco muore in circostanze che rimandano ai romanzi d’amor cortese, macchierà la città travolta da giochi di potere e trame ordite dalle famiglie dei mancati sposi. Ad aiutare Leon Battista c’è anche Margherita, un’audace e bellissima nobildonna. Le tracce conducono a una tragedia confinata nel passato oscuro degli Este, la cui ombra minaccia il potere di Leonello e la sorte del suo casato.

“Il castello delle congiure” è un bel giallo storico in cui fanno la loro apparizione nomi famosi, luoghi e famiglie che hanno ricoperto un ruolo storico importante. La trama, assolutamente chiusa e quindi apprezzabile senza aver letto il precedente “Quinto sigillo”, è un intreccio di amore e morte, inganni e misteri. L’amore appare sotto una luce nuova, è un vento di passione che porta un destino doloroso. Tra i personaggi si creano dinamiche profonde che si capiranno man mano che i misteri verranno svelati. In un’epoca in cui il matrimonio è considerato un affare, è facile veder nascere attrazioni al di fuori del talamo nuziale. L’adulterio, comunque, è sempre una trasgressione e i peccati si ereditano per poi trasformarsi in odio e vendetta. 

In questa fitta ragnatela di pericoli si muove Leon Battista Alberti, un uomo erudito che, sempre in modo diplomatico, ama sottrarsi agli schemi rigidi di comportamento. Alberti è un uomo complesso, ha mille interessi e non poche contraddizioni. Per lui la realtà non è mai come appare e ciò scatena un turbinio di dubbi, ansie e imperfezioni che lo rendono un personaggio carismatico. Leon Battista è appassionato del cultura e amante del sapere, non si sottomette ai potenti ed è ben consapevole della debolezza dell’animo umano.

“Il castello delle congiure” è un romanzo in bilico tra amore e morte, cinismo e vendetta. Sicuramente un buon romanzo, narrato con passione, che contiene in sé molte anime: il racconto di un vortice d’inganni, il mistero di più omicidi e il percorso travagliato di un’indagine ricca di colpi di scena. Desideri e ossessioni richiudono gli uomini in una gabbia, le congiure fanno sanguinare ferite ancora aperte e i sospetti affollano le pagine di questo coinvolgente romanzo. 

Anche l’amore è una grande congiura, una splendida luce che nasconde un’ombra intenta a far finta di essere qualcosa che non è. Leon Battista Alberti è pronto a svelare le congiure del castello. A noi lettori non resta che seguire le sue orme camminando per le vie di questo romanzo che ha il sapore di un viaggio a ritroso nel tempo. Un viaggio che crea una realtà affascinante, dove nascono vendette e sogni utopistici, azioni coraggiose e torbidi delitti. Davide Cossu ci offre questo viaggio seducente e non accettarlo sarebbe un peccato!